Scrittore, disegnatore e intellettuale tedesco.
Figlio dello storico dell'arte e direttore della Kunsthalle di Mannheim Gustav Friedrich Hartlaub. Il padre venne licenziato nel 1933 dal regime nazista con l'accusa di «bolscevismo culturale».
La famiglia si trasferì nel 1914 da Brema a Mannheim, dove Felix intraprese i primi studi. Dal 1932 studiò filologia romanza e storia dell'arte all'Università di Heidelberg e poi a Berlino, dove nel 1939 avrebbe conseguito il dottorato in storia moderna con una tesi su Don Giovanni d'Austria e la battaglia di Lepanto.
La vocazione letteraria si era però manifestata in lui fin dagli anni del ginnasio.
Nel 1933 fu in Italia e il viaggio gli ispirò il racconto "Partenope ovvero L'avventura a Napoli".
Durante il conflitto mondiale fu addetto al Quartier Generale di Hitler come caporale e storico presso gli Atti del Diario di guerra.
Nell'aprile del 1945 scomparve mentre tentava di raggiungere un'unità messa assieme in tutta fretta per la battaglia di Berlino.
I suoi scritti sono raccolti in un volume (Dos Gesamtwerk) pubblicato a cura della sorella Geno per i tipi di Fischer, casa editrice di Francoforte.
Tra essi i diari - pubblicati in Italia con il titolo "Nell'occhio del tifone" - rappresentano il momento di più intensa e disperata pienezza.